Difficoltà: E | 13 | 600 | 600 | 06:00


Informazioni generali


Data dell'escursione: 15.06.2025


Caratteristiche tecniche

  • Difficoltà: E
  • Lunghezza: 13 km
  • Dislivello positivo: 600 m
  • Dislivello negativo: 600 m
  • Tempo di percorrenza (escluse le soste): 06:00
  • Quota minima: 1.275 m
  • Quota massima: 1.713 m
  • Sorgenti:

    una alla partenza e altre due dopo pochi chilometri lungo il percorso

  • Descrizione del percorso:

    Il percorso, parzialmente ad anello, è in gran parte su carrareccia, con pendenze poco accentuate. Tuttavia, una volta raggiunta la cima, si affronta la discesa lungo il crinale nord, che presenta tratti leggermente esposti, seguendo tracce di sentiero e con una vegetazione arbustiva folta, in parte ostruttiva.
    Il gruppo montuoso dello Sparviere è situato nel settore orientale del Pollino, nella porzione di territorio compresa tra la medio-alta valle del Sarmento (Basilicata), il torrente Raganello e la fiumara Saraceno (Calabria). I terreni sono di origine calcarea e fliscioide, con il Monte Sparviere che svetta a 1.713 m. di quota, i cui versanti est ed ovest, rispettivamente calabrese e lucano, sono completamente ammantati di boschi. Raggiungiamo la località di partenza da Alessandria del Carretto, piccolo comune che è anche il più elevato (1.000 m slm) di tutto il Parco Nazionale del Pollino.
    L’escursione si sviluppa in un’area S.I.C. di rilevante importanza naturalistica (sita nei territori di Alessandria del Carretto e di Plàtaci) con cime montuose e boschi mesofili: formazioni erbose secche seminaturali e facies coperte da cespugli su substrato calcareo (Festuco-Brometalia); foreste di versanti, ghiaioni e valloni del Tilio-Acerion; foreste degli Appennini con Abies alba. Forse il maggior pregio è costituito dalla notevole presenza di aceri, diversi dei quali centenari, dei quali sono presenti tutte e sei le specie autoctone italiane: acero campestre, di monte, riccio, opalo, di Lobel e minore. Sono presenti anche numerose stazioni di orchidee selvatiche (durante il sopralluogo di preparazione del 31 maggio 2025, osservati: orchide maschio, orchidea screziata, orchidea a farfalla, orchide sambucina).
    Si parte da un rifugio di recente realizzazione (Rifugio del Tappaiolo, 1.280 m. slm), con vicino un laghetto artificiale, per una comoda carrareccia che procede all’interno dell’acereta (difatti è un bosco misto, con presenza di cerri, ontani, frassini, carpini), in maniera tortuosa e sulla stessa quota altimetrica, a mezza costa del versante settentrionale dello Sparviere (laddove nasce il vallone Lupara, che alimenta la fiumara Saraceno). S’incontrano alcuni fontanili e la Cappella dello Sparviere (località Bruscata). Realizzata a metà degli anni Ottanta, ospita l’omonima statua, già Vergine del Rosario, ed è aperta al culto nel solo mese di agosto.
    Dopo circa 4 km, si raggiunge il bivio che a destra sale verso il crinale della montagna. Dopo aver svoltato dunque a destra, si prosegue lungo la carrareccia, incontrando prima uno spiazzo (belvedere), da cui ammirare il panorama in direzione di Alessandria, poi nel bosco si scorgono alcuni abeti bianchi e quindi la prateria con il rifugio di Lagoforano (piccola costruzione in pietra locale, aperta, a 1.550 m slm). In prossimità del crinale, si apre una depressione (Lagoforano) che nella stagione primaverile si riempie d’acqua per effetto dello scioglimento delle nevi. Raggiunto il crinale, si ammira un panorama straordinario sulla Timpa di San Lorenzo, la Falconara e Timpa di Porace, oltre i quali si apre l’alta valle del Raganello, coronata dalle maestose cime della Manfriana, del Dolcedorme, Serra della Ciavole e Serra di Crispo.
    Intercettato il sentiero CAI 947, si prosegue in direzione sud-est lungo il crinale, che fa da spartiacque tra la valle del Saraceno e quella del Raganello (più a nord fa da spartiacque tra il Sarmento e il Saraceno), segnando inoltre il confine tra la Calabria e la Basilicata. Si oltrepassa un’antenna e, seguendo l’ampio sentiero, si raggiunge il crinale sud, ricoperto da una pineta di pino nero. Il sentiero sale tortuoso fino a raggiungere la cima, da cui si gode di un panorama a 360° ancora più straordinario, che in particolare si affaccia sul Golfo di Taranto. La cima è disturbata da un’altra antenna ivi installata.
    Dopo la pausa pranzo (al sacco), si ridiscende lungo il crinale in direzione nord-est e poi nord, caratterizzato da una vegetazione mista (prateria, arbusti, pineta), che in parte ostacola il percorso (per le difficoltà si leggano le caratteristiche tecniche in precedenza riportate).
    Ritornati sulla carrareccia, si prosegue lungo la stessa via dell’andata.
    Dopo l’escursione, avremo modo di fermarci al paese, dal 2021 tra i borghi dipinti d’Italia con i suoi oltre 40 murales, per una breve visita.

  • Equipaggiamento necessario:

    I partecipanti dovranno calzare scarpe da trekking alte e portare con sé kit di primo soccorso (completo di eventuali farmaci ad uso personale), bastoncini telescopici, pile, giacca a vento, mantella antipioggia, cappellino, crema di protezione solare, almeno una borraccia di acqua da un litro; si suggerisce di lasciare in auto un cambio completo di abito. Pranzo al sacco.

  • Equipaggiamento facoltativo:
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Approfondimenti

  • Note:

    Il Monte Sparviere è un rilievo della catena orientale del massiccio del Pollino, situato al confine tra la Calabria e la Basilicata. La sua cima ricade tra i comuni di Cerchiara di Calabria (CS) e Terranova di Pollino (PZ). Il centro abitato più vicino è Alessandria del Carretto (a soli 5 km).
    Il nome deriverebbe dall’omonimo uccello (Accipiter nisus), rapace piuttosto raro, che nidifica solo in aree di alta montagna. Gli esemplari di sparviere (o sparviero) nidificano nell’Appennino Meridionale esclusivamente sui monti del Pollino, sui rilievi del Sirino e più raramente della Sila, sebbene sia spesso confuso con un altro rapace che gli somiglia: l’astore (Accipiter gentilis).
    È la vetta principale del gruppo dello Sparviere (o monti dello Sparviere o monti della Prevìtera), di cui fanno parte anche Timpone della Neviera (1.578 m), Timpone Tacca Peppino (1.679 m), Timpone della Rotondella (1.666 m), Timpone Bardisce (1.679 m), Cozzo Sarcone (1.578 m), Timpone la Bruscata (1.415 m), Serra di Paola (1.386 m), Capo dell’Olmo (1.339 m), Timpone Montillo (1.207 m) e Serra di Lagoforano (1.628 m).
    Il versante calabrese è costituito da un crestone marnoso grigio-verdastro, che domina il vallone Lupara e la valle in cui scorrono i primi canali montuosi della fiumara Saraceno. È coperto da una fitta vegetazione di aceri, ontani, querce, che costituisce il bosco Francomano, il bosco della Bruscata di Alessandria, il bosco della Cannariata e il bosco della Difisa.
    Il versante lucano è caratterizzato dalla presenza di numerosi boschi, costituiti da aceri, pioppi e felci, come la valle Nera e l’imponente bosco di Lagoforano. Nella valle Nera, nel Bosco della Spinazzeta e nel bosco Bruscata di Terranova dominano alcuni esemplari di abete bianco, uno dei quali viene prescelto ogni anno per la festa della Pita, che si svolge alla fine di aprile.

    Alessandria del Carretto, in origine conosciuto come “Torricella”, fu rifondata nel 1633 dal principe Alessandro Pignone del Carretto ed è l’unico paese in Italia che porta nome e cognome del suo fondatore.
    Nel 1552 Marcello Pignone, di antica famiglia nobiliare, compra il feudo di Oriolo con Montegiordano e ne diviene Barone e poi Marchese. Alfonso, suo figlio, nel 1580 sposa Costanza di Sangro del Carretto, figlia ed erede di Ippolita del Carretto dei marchesi di Finale e i loro discendenti adottano il cognome Pignone del Carretto. Nel 1583 muore Alfonso del Carretto e i titoli passano ad Alessandro, che nel 1633, su un insediamento preesistente, fonda Alessandria del Carretto della quale diviene il primo Principe, probabilmente con l’intento di aumentare i terreni coltivabili e quindi le produzioni cerealicole.
    Il santo protettore del paese è Sant’Alessandro Papa e Martire, festeggiato il 3 maggio e poi il 25 giugno.
    Tra i luoghi d’interesse, oltre alla chiesa madre di Sant’Alessandro Papa Martire, si possono visitare: il museo Chidichimo (dedicato al prof. Guido Chidichimo, cardiochirurgo di fama internazionale), il museo naturalistico del lupo, il museo delle maschere e l’orto botanico della Difisella.
    (fonti: Wikipedia e https://www.comune.alessandriadelcarretto.cs.it/)



Leggere attentamente


  • Note su esclusioni:

    I responsabili si riservano il diritto di non ammettere all’escursione quanti non dimostrassero di essere in possesso dei requisiti fisici, tecnici o d’abbigliamento necessari. Si ricorda che è facoltà dei direttori modificare il percorso anche durante l’escursione. In caso di previsioni meteorologiche avverse l’escursione potrà subire modifiche o essere rinviata.

  • Accettazione del Regolamento:

    Per tutto quanto non specificamente indicato nel presente programma si fa riferimento al Regolamento delle Escursioni della sezione CAI di Matera che i partecipanti, iscrivendosi all’attività, confermano di conoscere e di accettare.

Iscrizioni e informazioni per la partenza

  • Riunione di pre-escursione:

    Data ed ora: venerdì 13.06.2025 20:00

    Luogo:  La nostra sede in Via Dante Alighieri, 38 a Matera - https://maps.app.goo.gl/JkrDdd4w6ajwTPsf9

    Note:

    La partecipazione alla riunione di pre-escursione è obbligatoria, in quanto di fondamentale importanza per una corretta organizzazione dell’attività, salvo giustificato motivo. La conferma di partecipazione per i non soci e i soci non conosciuti dai direttori di escursione sarà data esclusivamente in sede di riunione di pre‐escursione.


  • Quota di partecipazione:

    Soci: €1,0

    Non soci: €10,0

    La località di partenza sarà raggiunta con auto proprie e le spese di viaggio saranno divise tra i passeggeri delle singole autovetture.

  • Appuntamento e partenza:

    Ora appuntamento: 06:45

    Luogo appuntamento: Parcheggio di Via Annibale Maria di Francia, nei pressi dell’incrocio tra Viale Carlo Levi e Via Lanera - https://maps.app.goo.gl/PBRrdiphSTcYAQnS7

    Ora partenza: 07:00
  • Come raggiungere la località di partenza:

    All’uscita da Matera, prenderemo la SS 7 e poi la SS 104 Basentana in direzione Metaponto. Quindi lo svincolo per Pisticci per percorrere la SP 176 fino a Craco Peschiera, successivamente la SP 103 in direzione Montalbano J. e, per un breve tratto, la SS 598 Fondo Valle d’Agri, per svoltare a destra lungo la SP 154 e proseguire fino all’immissione nella SS 653 Sinnica, in direzione Valsinni. Percorreremo la statale fino allo svincolo per Terranova del Pollino, SS 742 Sarmentana. Percorreremo la val Sarmento fino allo svincolo a destra per San Paolo Albanese/Cersosimo, SS 481 e poi ancora a destra per San Paolo Albanese/Alessandria del Carretto. Attraversato l’ultimo centro lucano (S. Paolo A.), si proseguirà per Alessandria del Carretto (CS). Raggiunto l’abitato, seguiremo l’indicazione per Monte Sparviere; a 4 km circa dall’abitato raggiungeremo la località Rifugio del Tappaiolo, dove parcheggeremo le auto.
    Stesso percorso per il ritorno.

Richiesta di iscrizione

  • Socio
  • Non socio
  • Si
  • No