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Una giornata ad Aliano

Turismo e trekking nei calanchi

Coordinatori

  • percorso turistico Franco Mattatelli 3288474201
  • trekking nei calanchi   Donato Casamassima  3331166651

In questa giornata che insieme a TFN vede anche la partecipazione degli amici  del CAI di Melfi , ci sarà la possibilità di fare una passeggiata di tipo turistico dentro Aliano sulle orme  dello scrittore  Carlo Levi  e un trekking nei calanchi nei dintorni del paese. Eccezionalmente l’incontro di pre escursione di venerdi 7 marzo si anticiperà alle ore 19.00

Scheda   percorso turistico

Partenza da Matera con auto proprie ( piazza Matteotti): ore  7.00
Inizio visita Aliano: ore 9.30
Fine visita: ore 12.00/13.00
Pranzo presso la trattoria “da Sisina” : ore  13.30
Fine pranzo e partenza per Matera: ore  15.30/16.30
Arrivo previsto a Matera: ore  17.00/ 18.00

Scheda  trekking nei calanchi

Partenza da Matera  auto proprie ( piazza Matteotti): ore  7.00
Difficoltà:  E (medio impegno)
Inizio escursione: ore  10.00
Tempo di percorrenza: ore  6/7 (soste comprese)
Lunghezza del percorso: km. 12/13
Tipo percorso: semi anello, su asfalto e sterrato di argilla
Dislivello in salita: 500 mt
Orario previsto arrivo a Matera: 18.00/19.00
Max partecipanti: 30

Di seguito la descrizione del percorso turistico, del trekking nei calanchi, notizie utili

UN GIORNO AD ALIANO

Il paese di Carlo Levi

Aliano oggi, ha perduto, per l’emigrazione e per lo smembramento di Alianello, molti dei suoi abitanti degli anni trenta, trasferiti  in ogni angolo dell’Italia e del mondo, ma soprattutto nel nuovo polo di attrazione di San Brancato, però ha accresciuto il suo prestigio.

Il paese visto da Levi è scomparso: ha abbandonato il suo millenario silenzio. Aliano sembra uscita da un libro di fiabe, con splendide illustrazioni a colori. Il paese è ricco di eventi, di cose da vedere, di angoli ameni da ammirare con passo lento: un paesaggio originale e attraente, un centro storico ricco di valori edilizi e ambientali tradizionali, un’umanità cordiale e accogliente, una ricchezza culturale insospettabile in un piccolo centro. E’ il luogo dove è possibile  notare di più i cambiamenti tra ieri e oggi. Insieme a Matera, è la regina, la capitale del turismo culturale della Basilicata. Nelle strade, pulite e larghe, regna sovrano il silenzio, interrotto di tanto in tanto dal chiacchierio della onnipresente televisione. È scomparso l’acciottolato, è scomparso il fumo dei camini, l’odore di stallatico e con essi tutto il mondo che li animava. Non erano così le strade di leviana memoria. È una mera illusione imbattersi oggi nei vicinati che brulicavano di bambini, maiali, cani, gatti, sciami di mosche e soprattutto galline con i galli che cantavano, con quel canto del pomeriggio che non ha la gloriosa petulanza del saluto mattinale, ma la tristezza senza fondo della campagna desolata.

Carlo Levi stenderebbe oggi a riconoscere l’isola tra i burroni, il paese isolato del suo confino. Quell’unica strada, brecciata, che trovò nel 1935, oggi è asfaltata e si collega alla Val d’Agri. Anche la sua casa, tutto il vecchio rione e i dintorni sono stati ristrutturati. Dove erano casupole fatiscenti, stalle e una mulattiera  che scendeva  in un avvallamento buio da far paura, oggi sorgono case-albergo, l’auditorium e l’anfiteatro.

Sulle tracce di Levi, Aliano è meta di un turismo culturale che segue puntualmente gli itinerari del Parco Letterario a lui intitolato. Si inizia dalla tomba, un basolato su cui sorgono due file di mattoni in cotto e una balconata aperta sul Pollino e sui tetti del paese. Al centro, una lastra di granito nero ricorda che lì è sepolto lo scrittore. Più giù la casa della vedova e la chiesa di San Luigi, patrono di Aliano, di stile barocco. Ha al suo interno numerose tele ad olio del ‘600. In giro per il paese al visitatore non sfuggono le case con gli occhi col volto umano: la più ammirata è quella in Piazza Garibaldi, il salotto buono del paese, piena, scrive Levi, di tutti i signori del luogo, mentre sulle porte stanno seduti i contadini nel buio che sale.

Da un lato la piazza si apre sulla Fossa del Bersagliere, nome legato a un aneddoto secondo il quale vi sarebbe stato precipitato a fine ‘800 un bersagliere piemontese, che sperduto tra i monti, approdò ad Aliano, ma dopo essere stato accolto e rifocillato,  avrebbe infastidito le donne del paese. Di sera si può ammirare uno spettacolo di luci al laser che salgono da questo burrone  a illuminare e animare le valli dei calanchi e le case intorno. Di giorno il paese è un immenso belvedere da cui si gode la vista dei calanchi, tipico paesaggio argilloso del territorio circostante.

Dopo la piazza si scende ad Aliano di Sotto per visitare la casa dove visse Levi, ora vuota e disabitata così come la lasciò lo scrittore dopo la sua partenza. È tutta a disposizione del visitatore che all’interno può visionare un video multimediale che trasmette le emozioni provate dal confinato torinese. Sotto la casa si può vedere il museo della civiltà contadina, ricavato in un vecchio frantoio. Ritornando a Piazza Garibaldi si può visitare la pinacoteca che conserva litografie, dipinti del confino, documenti storici e mostra fotografica biografica permanente su Carlo Levi dall’infanzia fino al funerale ad Aliano.  Volendo, in montagna, nei pressi del paese, si può andare agevolmente al Santuario dedicato a S. Maria della Stella, la cui base dell’altare poggia su un albero d’ulivo.

Concludono la visita i viaggi sentimentali organizzati nel centro storico allestito con scene e oggetti di un tempo che richiamano i luoghi narrati dall’autore di cui si rivivono le atmosfere. Durante l’anno si organizzano mostre e premi di pittura, pittura estemporanea e il Premio Letterario Carlo Levi.

Dulcis in fundo, una sosta al ristorante.
Un ricordo lontano quello della cucina della vedova in cui Carlo Levi  contemplava il volo delle mosche, unico segno di vita nell’immobile silenzio della canicola. E che dire della vedova che aveva acceso il fuoco sotto la pentola di terracotta dove cuoceva il  brodo lungo  e  poi aveva disposto su una tovaglia pesante di tela di casa, il pane nero di qui in grandi forme di tre e cinque chili.    Per chi viene oggi ad Aliano trova tre ristoranti. Il più conosciuto e frequentato è senz’altro quello di Sisina la Contadina,  al centro del paese, sul Corso principale. Un locale bello, elegante, moderno, con grande cucina a vista e due sale di un certo tono. L’atmosfera è familiare, aperta, cordiale, ospitale. Il servizio è ottimo. Serve a tavola più spesso Gigino, il marito di Sisina, che all’occasione, spiega i piatti e si preoccupa di sapere se sono piaciuti e, quasi sempre, per ogni portata trova il tempo per una battuta, un’informazione, se non anche per una breve piacevole conversazione sul paese, Carlo Levi, i luoghi e i personaggi del Cristo si è fermato a Eboli.

Il ristorante è a conduzione familiare: La cucina è da provare e gustare. Vengono serviti piatti tipici della tradizione contadina alianese fatta di gesti antichi e sapori  semplici. Passano gli anni e restiamo sempre meno numerosi noi che abbiamo avuto il privilegio di vivere  la cucina genuina con i prodotti della nostra terra preparati con le mani delle nostre mamme cuoche-contadine. Oggi, anche nei nostri paesini, si mangiano quasi esclusivamente alimenti di importazione.

A consegnarci ancora la cultura e i sapori della tradizione ci ha pensato il ristorante della Contadina Sisisna.

Sono ricette della tradizione locale e familiare. Ottime quelle di nonna Domenica, mamma Brigida e le zie Nardelli di Sisina. Tutto questo patrimonio gastronomico storico è rivisitato dalla fantasia e dalla creatività della cuoca Sisina, che ha costruito una linea tutta sua  di cucina, giocando con i prodotti tipici locali e i colori, i sapori e gli odori dei calanchi: piatti moderni col cuore antico.

Una sosta  buona per un viaggio nel gusto dei calanchi e per rivivere l’atmosfera dei luoghi leviani.

Franco  Mattatelli

 Trekking nei calanchi

La nostra escursione a piedi inizierà da Aliano, dove avremo parcheggiato le auto. Percorreremo un breve tratto della strada asfaltata che porta ad Alianello, poi prenderemo una stradina  a sinistra in contrada S. Nicola in forte pendenza , ai due lati alberi di ulivi ci accompagneranno fino al letto di un piccolo torrente in località la Morra a 230 mt. di quota. Qui gli alberi di ulivo cedono il suolo alla macchia mediterranea, lentisco, tamerici, ginestre, rovi e  piante autoctone dei terreni argillosi. Molto  presente è  la la pianta di salsuggine in dialetto alianese sawizu’nie  dal leggero sapore salato, l’impasto delle foglie insieme alla crusca, è un ottimo cibo per i maiali. Sul terreno argilloso ai primi tepori primaverili spuntano anche delle orchidee, tra le più comuni la barlia vista a fine febbraio , l’ophris bertolonii, l’ophris lutea gialla, la neotinea maculata.  Inizieremo a salire in mezzo ai calanchi facendo molta attenzione alle buche anche profonde dovute alle continue frane grandi e piccole  che troveremo lungo il percorso. Raggiungeremo la cresta , da qui un bel panorama sui calanchi circostanti, Aliano, S. Brancato e in lontanananza i monti del Pollino. Proseguiremo su un tranquillo sentiero di cresta, tra terreni coltivi, di seguito tra i calanchi in discesa lungo un canalone.
Passeremo il fosso Guardatore solcato da un ruscello formato soprattutto da acqua piovana, una ripida salita  ci porterà presso una solitaria  quercia secolare, qui faremo una piccola sosta.

La tappa successiva ci porterà su una  strada asfaltata che, passando tra i calanchi,  raggiunge la masseria Celestrina quasi del tutto diroccata descritta da Carlo Levi nel libro Cristo si è fermato a Eboli. Nel mese di aprile 2019  i soci di TFN in una escursione dal titolo “il sentiero della memoria” raggiunsero sempre a piedi la suddetta masseria. Oggi, questa strada la percorreremo per un pezzo, poi nei pressi di una discarica abbandonata, inizieremo un percorso “immersi” totalmente nei calanchi. Da qui un paesaggio lunare, selvaggio, desertico, uno dei tratti più caratteristici, ci porterà alla località  Frattine di Capobianco. Raggiungeremo in forte discesa il fosso degli Embrici . Passeremo il canale paludoso circondato da canneti e tamerici,  e in salita punteremo verso la masseria Calvello  , attuale proprietà della famiglia di Filippo Colaiacovo.

Nei pressi faremo la sosta pranzo (al sacco). Proseguiremo  tra i calanchi su una comoda strada sterrata dapprima pianeggiante ,  poi  in salita,  fino a raggiungere la strada asfaltata che collega Aliano ad Alianello presso un oleificio. Da qui,  recuperate le auto  lasciate ad Aliano,  inizieremo il viaggio di ritorno a Matera e a Melfi.

NOTIZIE UTILI

  • L’incontro di pre escursione, obbligatorio per i residenti a Matera, si terrà venerdì 7 marzo alle ore 19.00  si raccomanda la puntualità, presso la sede di vico Lombardi n. 3. Si parlerà inizialmente della visita turistica, poi del percorso nei calanchi, inoltre saranno definiti gli autisti e le auto disponibili ottimizzando gli equipaggi.
  • Le prenotazioni all’escursione potranno essere effettuate telefonicamente entro la stessa data  ai coordinatori o direttamente in sede, si darà la precedenza ai soci.
  • Per i non soci è previsto un contributo liberale di 6 € da versare il venerdi in sede contestualmente alla firma di liberatoria per la mancanza di assicurazione
  • I soci verseranno il contributo liberale di 1 euro
  • I partecipanti al percorso turistico consumeranno il pranzo presso la trattoria Sisina. Il costo del pasto è di 20 € tutto compreso. La quota sarà versata contestualmente alla prenotazione. La quota  per l’ingresso nei musei, da versare al momento della visita, è di 5 €.
  • Per il percorso nei calanchi sono obbligatorie le scarpe da trekking , consigliate le ghette per il fango  che potrebbe essere presente,   si raccomanda abbigliamento adeguato alla stagione con eventuale ricambio
  • La partecipazione è sconsigliata a coloro  che non  hanno una preparazione adeguata alle difficoltà presenti in questa escursione con tratti di forte pendenza , possibile presenza di fango argilloso e conseguente  rischio di cadute
  • Pranzo al sacco con scorta di  1 litro di acqua
  • I partecipanti devono osservare strettamente le indicazioni dei coordinatori, ed essere a conoscenza delle regole da osservare durante l’escursione.
  • L’Associazione ed i coordinatori non sono responsabili di eventuali infortuni e/o incidenti che dovessero interessare i partecipanti all’escursione, prima, durante e dopo la stessa.
  • In caso di maltempo, l’escursione potrà subire variazioni oppure rinviata ad altra data.
  • Il percorso potrebbe essere cambiato dai coordinatori per sopravvenute esigenze organizzative