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Fontana Ciliberti

FONTANA CILIBERTI 16 FEBBRAIO 2013  

ESCURSIONE ORGANIZZATA dall’ASSOC. TREKKING FALCONAUMANNI guidata e organizzata da Antonio Di Marzio ed Eleonora Bianco
RUDERI della MASSERIA CILIBERTI

 

FONTANA CILIBERTI

restaurata dal Cementificio, creando una strada d’accesso e un parco giochi entrambi in abbandono e da riattare.

Scritta della tabella grande presso la Fontana Cilivestri

Nell’anno 2007 la fontana Cilivestri è stata recuperata e portata ai suoi antichi splendori, grazie alla sensibilità dell’allora Direttore ing. Edoardo Giudiceandrea ed ai lavori eseguito con il contributo volontario dei dipendenti ITALCEMENTI di Matera.  Il progetto di recupero è stato redatto dall’architetto Pietro Laureano, la direzione dei lavori è stata eseguita dall’architetto Massimiliano E. Burgi. La fontana fu costruita nel 1825, sopra una falda freatica, da Domenico De Miccolis proprietario della masseria di Cilivestri.

La fontana di Cilivestri rappresentava uno dei punti nodali della grande proprietà terriera della famiglia De Miccolis. Grazie alla costante e cospicua presenza di acqua, la fontana divenne un punto di ristoro per gli animali che venivano portati nella città di Matera e per le greggi e le mandrie che attraversavano il territorio materano nel periodo della transumanza. Dopo il crollo della masseria Cilivestri,dovuta ai bombardamenti della 2^ guerra mondiale, anche la fontana cadde in uno stato di abbandono, pur continuando la produzione di acqua utilizzata dalle masserie circostanti.
I lavori hanno permesso il pieno recupero del manufatto architettonico e la realizzazione di un giardino alimentato dall’acqua prodotta dalla fontana.
Questo luogo aperto alla città, per espressa volontà dell’Italcementi, rappresenta un contributo fondamentale nella gestione della risorsa idrica per la sostenibilità locale ed al recupero dei valori estetici dei monumenti.

Al centro della trabeazione sulla fontana è ancora poco leggibile la seguente scritta su marmo[1]:

 

LOCI HUNCAFFLUENTEM ET DELIZIOSUM

ILL.Mo. D. DOM DE MICCOLIS

FUNDARI EXTRUI ORNAZIONE CURAVIT

DIE XXVII MENSIS OCTOBRE

ANNO SALUTIS MDCCCXXV

LIMOSA AFFLUENS MORTUA VIVENS

L’illustrissimo D. Dom De Miccolis

fede fondare e costruire

con ogn ornamento questa ricca e deliziosa

fontana del luogo

acqua che un tempo scorreva

limacciosa e morta, ora è fonte di vita

27 ottobre 1825

 

 

Interno della fontana-Panoramica della fontana-Targa sulla fontana                                                   
L’acqua è potabile ed ottima da bere, rinnovandosi in continuazione 

Sistemazione dell’area attorno alla Fontana trasformata in Giardino e Parco Giochi
mai utilizzata e in abbandono, non essendo stata mai conosciuta e frequentata dai cittadini materani
La Fontana Cilivestri dista da Matera solo Km…. ed è facilmente raggioungibile              
Un cartello sul pianoro dopo Torre Spagnola indica la breve strada sulla destra per arrivare comodamente alla Fontana anche in auto ma possibilmente solo con terreno asciutto, essendo il fondo stradale in misto di cava che il Sindaco di Matera potrebbe e dovrebbe ripristinare con poca spesa in un paio di punti con qualche camionata di tufina. L’acqua della fontana, rinnovandosi continuamente, è potabile ed eccezionalmente pura e buona per bere.

 

La Masseria Cilivestri con Sant’Agostino, la masseria centrale e più estesa con cappella e statua del Santo e terreni nelle confinanti contrade Mira Valle e Danesi, acquistata da Matteo Ferrante, marchese di Ruffano, formavano un latifondo di proprietà di Giuseppe De Miccolis che superava i 1000 ha ai confini di Santeramo e LaterzaLaterza e confinante con le Masseria di S. Giuseppe dei Venusio e con Torre Spagnola dei Malvinni Malvezzi. 

 

Domenico Riccardi – tel. 311-793 – 333/*93.97.717- dom.riccardi@virgilio.it – Matera, gennaio-febbraio 2014


 

[1] Padula Mauro: Palazzi Antichi di Matera Quaderni della Biblioteca Provinciale di Matera – 2002 Edizione Altrmedia

 

[2] Cesare Zagarella, unico figlio maschio, perde il secondo cognome del padre, Paternò, sostituito con quelle della madre, De Miccolis. Purtroppo la coppia non ebbe figli e, quindi si estinguono i due cognomi materani Zagarella e de Miccolis e le loro proprietà furono divise tra i 20 erede materani e siciliani che le liquidarono in pochi anni

 

1] Tommaselli M. Opera citata pag. 76 da La terra di A. Piontrandolfo pèag.56