Matera storie di palazzi e famiglie

13 Novembre  2016

Coordinatori:

  • Domenico Riccardi

Orario di partenza:  8.00
Località di partenza:   Matera piazza Sedile
Difficoltà:  T
Durata : dalle 8.00 alle 13.00
Abbigliamento: di stagione
Numero di partecipanti: 40
Si consiglia:  scarpe comode

DESCRIZIONE DEL PERCORSO

Partenza all’inizio della salita di via Duomo da Porta di Iuso di fronte al Palazzo Ridola che ha preso il posto della torre di sinistra che chiudeva l’ingresso inferiore della salita accoppiata alla dirimpettaia alta torre scarpata su cui rimane il cardine superiore della porta di Iuso, Ore 8.00 incontro con i soci in piazza SEDILE noto come Palazzo Troiano di cui fu propriètà dalla fine del 1500 a quando, acquistato nel 1642 fu da Silvio Zurla di Cremona, che come Commendatore di Picciano, era l’amministratore dei beni in Matera dei Cavalieri di Malta del Priorato di Barletta e divenne la sua abitazione cittadina e dei suoi successori, una ventina sno a quando i Cavalieri di Malta e gli ordini monacali maschili furono sciolti dal Napoleonidi re di Napoli Giuseppe Bonaparte e Gioacchino Muràt e, successivamente con leggi del nuovo Ragno sabaudo d’Italia nel 1866 tutti i beni ecclesiatici furono incamerati dal nuovo stato e messi in vendita con esclusione delle Chiese.La torre dopo lunghe e alterne vicende fu acquistato da Tommaso Vizziello che portò l’ingresso alla base della torre           sulla quale e dentro la quale gli eredi cui la torre ancora appartiene e la posseggono si entra dalla base su ingresso su via Duomo, abbandonando l’antico ingresso dall’interno di Castelvecchio da cui si entrava anche nei Palazzi:                                         su Piazza Duomo, dei Gattini, diventato Hotel a 5 Stelle e, in restauro, dei Malvinni, prima che si aggiungessero, inventandosi una storia, il cognome dei bolognese di Malvezzi, comprandosi  a metà Settecento il titolo di duca; su Via Duomo dei Santoro da Piazza Municipio, quello dei Saraceno, poi, Alvino e quello dei Ferraù poi Giudicepietro, ora Bernardini.  I  palazzi Gattini, Malvinni Malvezzi, Santoro, Saraceno e Ferraù ed altri erano stati costruiti abbattendo alcune delle 8 torri, secondo una tradizione orale, che circondavano con la cinta muraria esterna entro cui era stato costruita Castelvecchio o in materano U Custighhion, il quarto lato era la Gravina  Queste erano state vendute dopo il 1440 da Giannantonio Orsino del Balzo nominato dalla Regina principe di Taranto e Conte di Matera, dove preferire abitare. Nell’interno di Castelvecchio sempre più si erano stabiliti e si stabilirono, in parte abusivamente e in parte acquistando e regolarizzando successivamente.

Matera diventò, liberandosi dagli Orsini l’unica Città del Regno di Napoli che non aveva più un castello e presto diventò l’unica città non feudale acquistandosi la demanialità, cioè la dipendenza diretta dal Re di Napoli e non dai feudatari, come se fosse un porto di Mare o uno snodo stradale come Lagonegro. Periodicamente e per innumerevoli volte Matera si ricomprava dai re di Napoli che si succedevano rapidissimamente o dai Vicerè Spagna. Non ci riuscirono con Giovan Carlo Tramontano che ottenne il feudo di Matera col titolo di Conte nel 1497uto nel 1501 iniziò a far costruire sulla collina di Lapillo, una collinetta al di fuori delle mura cittadine che sovrasta il centro di Matera, un castello a scopo non tanto difensivo quanto piuttosto di controllo feudale del territorio. Stanchin dei sorprusi e delle sempre maggiori pretese  il il 29 dicembre 1514, l’antivigilia di Natale lo assalirono in Cattedrale e lo uccisero dinanzi al portone di Casa dove abitava. La moglie saputo ciò che stava succedendo si era barricata nella Palazzina di fronte alle Monacelle dove abitava in attesa di trasferirsi nel costruendo Castello. Questa volta i materani pagarono 3 volte, per aver punizione per aver ammazzato il Conte, per ottenere la grazia reale e per riscattarsi per l’ennesima volta per che le vendite della Città di Matera continuarono successivamente e il pagamento di grandi somme per rimanere Città demaniale, in attesa di essere rivenduta. Matera era amministrata da amministratori locali divisi in due distinti corpi elettorali: quello formato da tutta la popolazione maschile, molte migliaia, e quella dei nobili poche decine che alternativamente ogni hanno eleggevano un sindaco tra i popolani e l’anno dopo tra i nobili che essendo poche decine diventavano i veri padroni dell’immenso demanio comunale, usurpandolo in parti crescenti essendo il territorio della Città di Matera con uno dei più vasti territorio d’Italia, il 19° con 392 Kq,. con pur avendo perduro i territori di Santeramo e Laterza. Rimasta stretta tra le cinta murarie nel corso del XIV sec. si allarga nella piazza denominata “Piazza Maggiore” e costituiva il centro commerciale cittadino: ospitava il mercato, i magazzini e le botteghe. In seguito, intorno alla metà del Cinquecento, vi trovarono collocazione gli uffici del governatore, le carceri e il palazzo municipale, appunto “il sedile”, che la trasformarono nel centro politico e amministrativo

Il Palazzo del Sedile è stato realizzato nel 1540 per adempiere alla funzione di sede delle adunanze municipali dell’università cittadina. Le assemblee che si riunivano prima nella cattedrale che conteneva tutta la popolazione materana, si riunivano nel Palazzo del Sedile dove si discuteva pubblicamente e si eleggevano annualmente i sindaci , alternandosi annualmente quello eletto dal poèolo quelli del popola e quelli dei nobili.                                                                                                             L’attuale struttura si deve ai lavori di restauro effettuati nel 1779. Il palazzo è costituito:

  • da un grande arco d’ingresso;
  • in alto, ai lati, spiccano due torrini in stile rococò su cui sono collocati, sul primo, una meridiana e sul secondo, un orologio;
  • al centro, sopra l’arco, vi sono le statue di due dei patroni della città di Matera: Sant’Eustachio a sinistra e la Madonna della Bruna a destra.

Nell’ampio androne (dove era sita fino al 1799 la statua di Carlo III), sulla destra, vi è un affresco raffigurante Carlo III a cavallo e sulla volta coevi dipinti celebrativi della bellezza del regno di Napoli. Oggi  Piazza del Sedile può essere considerata il salottino del centro storico di Matera: di centrale importanza costituisce una delle piazze più animate e frequentate durante i pomeriggi autunnali o primaverili Rappresenta, inoltre, il cuore musicale della città: alcuni dei palazzi che si affacciano su di essa ospitano, infatti, le aule del conservatorio “Egidio Romualdo Duni.

I Magazzini della Piazza furono costruiti dinanzi alle mura e, quindi davanti ai palazzi signorili costruiti demolendo le alte torri e riutilizzandone il Materiale e sono il:                                                         Palazzo Saraceno, poi Cipolla, antiche famiglie, nobili i primi e borghesi i secondi e, infine gli Alvino. Erano questi, forse, secondo mio padre, zingari, forse ebrei convetiti, arrivati e fermatisi a Matera come calderai, poi trasformatisi in argentieri e orefici che li arricchi e Vincenzo fu tra i soci fondatori della Banca Mutua Popolare del Materane e del Mulino, Pastificio. L’ultimo degli Alvino ha sposato una cugina di Mia madre e l’ultima che ne porta il cognome è la figlia che in tempo di guerra e dopo come sfollata era stata ospite di casa mia

Il percorso potrebbe essere modificato dal coordinatore per sopravvenute esigenze organizzative.

Notizie utili:

  • La riunione pre- escursione si terrà il 11 11 2016
  • I partecipanti sono tenuti ad osservare strettamente le indicazioni dei coordinatore.
  • L’Associazione e i coordinatori non sono responsabili di eventuali infortuni e/o incidenti che dovessero occorrere

:: REGOLAMENTO ESCURSIONI ::

Il Direttivo ha approvato e predisposto il programma annuale delle escursioni individuando, tra i soci capaci e disponibili, i responsabili sezionali cui attribuire il compito di realizzare le singole attività.
Il programma riporta, per ciascuna escursione, il nome o i nomi dei relativi responsabili.
Il responsabile dell’escursione può non ammettere i partecipanti che a causa della scarsa preparazione, dell’inidoneo abbigliamento, dell’atteggiamento tenuto o di quant’altro, potrebbero influire negativamente sullo svolgimento dell’escursione.
Il responsabile dell’escursione può modificare il percorso di un’escursione programmata o di spostare o annullare la stessa a causa di sopravvenute necessità.
Il Direttivo può non ammettere nell’elenco i nominativi dei responsabili sezionali che nell’organizzazione di escursioni abbiano dimostrato scarsa attitudine e che non diano sufficienti garanzie, impedendo agli stessi di potersi proporre per nuove escursioni.

: OBBLIGHI DEI PARTECIPANTI ::

– Partecipare alla riunione, quando prevista, per l’iscrizione all’escursione e versare la quota richiesta;
– Essere puntuali all’appuntamento;
– Essere fisicamente preparati ed in possesso di abbigliamento ed attrezzatura adeguati all’escursione;
– Attenersi esclusivamente alle disposizioni impartite dal responsabile non abbandonando il sentiero ed il gruppo se non preventivamente autorizzati e collaborando per la migliore riuscita dell’escursione;
– Prevedendo l’utilizzo della propria autovettura, presentarsi al raduno già riforniti di carburante.
– Conoscere il regolamento ed accettarlo.