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Il sentiero marsicano. Incontri

Domenica scorsa ho partecipato all’escursione in programma, il sentiero marsicano, che mi avrebbe condotto insieme ad altri sedici, da Sala Consilina al santuario di S. Michele lungo un antico sentiero. Arrivati in località Madonna di Loreto ed indossate le immancabili scarpe da trekking, abbiamo fatto conoscenza con, Michele uomo di cultura, affabile e cortese insieme ad altri suoi amici, tutti del posto. 

Michele ci ha illustrato il percorso che avremmo fatto, seguendo le orme dei marsicani che nei secoli scorsi e fino agli  anni 60, trasportavano verdure ed animali da un paese all’altro. Il cielo non prometteva niente di buono, ma incuranti di tutto, ci siamo avviati, la sede stradale era in parte asfaltata ma comunque con forti pendenze che negli anni sessanta venivano affrontate, da questi “nomadi stanziali” camminando sulla pietra di Marsico.

Gli alberi sono ancora spogli, ma in compenso il terreno offre una miriade di colori e profumi diversi, dati dai fiori in boccio. Il silenzio è rotto solo dai nostri passi e dallo scorrere dell’acqua, che si dipana in più rivoli e ruscelletti. Si sale ancora ed arrivati in località Casone, ci concediamo una meritata sosta, e qui avviene la scoperta, per me, più significativa di questa escursione…la cordialità la spontaneità e la condivisione di queste genti verso il “forestiero”. Un’omone ha scaricato dal suo zaino ogni ben di Dio, prosciutto, salame, formaggio, vino, pane tra gli sguardi esterefatti di tutti noi, noi civili che non siamo più in grado di interagire se non mantenendo il nostro distacco, la nostra barriera protettiva, ed invece quest’uomo ed i suoi amici si sono offerti a noi con il meglio di quello che avevano, con generosità. Abbiamo banchettato…manco a dirlo, era il minimo che potevamo fare, Rocco che doveva salire più di noi ha conservato un pò di quello squisito prosciutto nel suo zaino per gustarselo all’arrivo, mentre un più prosaico Donato Martina, pur dovendo fare il medesimo percorso ha fatto incetta di tutto ed è partito felice e satollo alla conquista della ambita vetta giornaliera. A malincuore, per me, abbiamo salutato i nostri deliziosi nuovi amici, e abbiamo proseguito alla volta del santuario di San Michele,lungo la via simbolicamente abbiamo attraversato il limite di regione Basilicata- Campania e ci siamo affacciati prima sulla valle dell’Agri poi sul vallo di Diano dalla parte opposta. Ogni tanto Cosimo mi mostrava qualche fiore, Pippo scattava delle foto, Giusy ci offriva tarallini fatti da lei ed alla fine stanchi ma contenti siamo arrivati al santuario, ci siamo seduti nello spiazzo antistante la chiesa e dopo poco un signore, non il Signore, si è presentato a noi con un boccione di vino e del formaggio, è stata una festa, tutti un pò più allegri, con Nicola che mi diceva: Luisa non ti abituare a questo genere di escursioni che non sono tutte così….oggi rispondo: Nicola facciamole tutte da quelle parti le escursioni!! e poi è proprio il caso di dire, dulcis in fundo, pettole ,caffè e biscotti dolci, portati da una parente di Donato M. sopra il santuario, e dire che io e Giusy lo desideravamo proprio un caffè…accontentate. Anche il cielo si è aperto ed il sole finalmente  ha sorriso a questo gruppo di escursionisti allegrotti. Rientrati alle macchine, abbiamo fatto tappa verso un battistero paleocristiano che ha come pavimento…l’acqua, una risorgiva chiara e limpida che riverderava il tramonto ormai vicino.
Che giornata, bella per l’umanità ritrovata, nel vero senso della parola.

Marialuisa