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Notturna invernale al Giardino degli Dei

Ho partecipato a molte notturne sul Pollino, tutte d’estate, la prima nel lontano agosto 1989 su Serra delle Ciavole con Nicola Salerno guida di Terranova del Pollino, quella che ricordo di più, è stata la notturna su Serra del Prete di qualche anno fa, nella notte, pioggia, nebbia, vento, freddo, la luna visibile per pochi minuti, la mattina finalmente il caldo sole che si fa largo tra le nuvole…. Questa premessa, per raccontarvi della mia prima escursione notturna sulla neve tra la notte di sabato 31 marzo e del mattino seguente, rinviata due volte per le pessime condizioni meteo , questa escursione, coordinata da Margherita e Franco , finalmente si fa.

Da Matera partiamo con le auto a mezzanotte , siamo in 11, non pochi per una impresa che si presenta abbastanza impegnativa. Oltre a Margherita la quota “rosa” comprende Luisa, brava con la bici da corsa, ma inesperta di Pollino, notturne e camminate sulla neve. Alle 2.30 siamo ad Acqua Tremola. Dopo una ventina di minuti partiamo, Rocco fa da apripista a seguire gli altri in fila indiana. Non fa molto freddo, nella neve si affonda leggermente possiamo comunque camminare con gli scarponi, Rocco e qualche altro preferiscono le ciaspole….Poche le lampade accese, il cielo stellato e il bianco della neve, permettono una discreta visibilità, il silenzio è rotto dal “rumore” piacevole degli scarponi e ciaspole che in cammino schiacciano la neve . In alcuni punti , si prosegue con difficoltà per la presenza sul sentiero di rami spezzati o piegati dalla neve di abete bianco, molto presente in questa zona. Si sale e si comincia a sudare, ci alleggeriamo di giacconi e felpe pesanti, all’improvviso una stella cadente, il gruppo più indietro l’ha vista, dopo un po’ una striscia luminosissima in cielo ci annuncia un’altra stella cadente, sembra caderci in testa, questa volta la vedo ed esprimo un desiderio… che, al mattino, si avvera. Siamo nella piccola radura di piano S. Francesco, una breve sosta, per ricompattarci, gli occhi rivolti al cielo, a guardare le costellazioni, Franco ci indica il grande carro , il piccolo carro, ed altre stelle….

Ricominciamo a salire, adesso camminiamo quasi sempre alla luce delle stelle, Rocco è sempre avanti a cercare nei punti critici il passaggio migliore, guardo spesso il cielo stellato, i pensieri vanno ad alcune estati lontanissime in montagna, a cantare intorno al fuoco di bivacco, una canzone che parla di stelle, ricordo alcuni versi che recitano” quante stelle , quante stelle, dimmi tu la mia qual’ è, non ambisco la più bella, basta sia vicino a te…..”

Alle 4.15 usciamo dalla faggeta , siamo su piano Iannace a 1700mt , dopo la salita “spezza gambe” di alcune centinaia di metri in forte pendenza, sul piano, completamente scoperto, il vento forte ed il freddo intenso sembrano darci il benvenuto, decidiamo di non fermarci ma di proseguire in fretta sulla forestale al riparo nella faggeta.

Saliamo nella neve sempre più alta, in alcuni punti intorno ai tronchi dei faggi si sprofonda fino alle ginocchia. Arriviamo presso la sorgente Pittacur’c, la cerchiamo e non la troviamo, è ancora sepolta dalla neve, sulla nostra sinistra gli ultimi faggi fanno spazio ai pini loricati abbarbicati sui primi contrafforti di Serra di Crispo, i loricati di notte, con la neve, sono ancora più belli.

Siamo sui Piani del Pollino , ci avviciniamo sulla Serretta al Giardino degli Dei , il posto più bello e interessante di tutto il massiccio del Pollino, per la folta presenza di loricati in vegetazione e per i tanti pini ormai secchi , con un po’ di fantasia possono rappresentare, un monumento, un mostro deforme, un animale, per esempio il canguro fotografato da Rocco. Sono le 5.30, le prime luci dell’alba spazzano via la residua oscurità, le stelle che ci avevano guidato nella notte, stanno scomparendo. Serra di Crispo e Serra delle Ciavole vicine, in lontananza il Dolcedorme , sua maestà il Pollino e, ancora più lontano, Serra del Prete, mai visti tutti insieme all’alba con la neve, lo spettacolo che si presenta ai nostri occhi è eccezionale. Sui Piani a 2000mt. insieme alle montagne troviamo un vento fortissimo e freddissimo, siamo a qualche grado sotto zero, ci accampiamo, in attesa dell’alba imminente, a ridosso della cresta della Serretta sotto un maestoso pino loricato. Apriamo “il bar”, bevande calde , barrette , frutta secca e cioccolato, Rocco nel frattempo è sparito, “a caccia “ di belle foto. L’aurora multicolore , finalmente lascia il posto al sole che spunta ad Est, dal golfo di Taranto. Dapprima un punto piccolissimo, poi sempre più grande , i primi raggi attesi come non mai, si riverberano sulla neve e creano intorno a noi una luce rossastra, cominciamo a scaldarci.

Alle 7.30 quando il sole ha inondato i piani del Pollino e raggiunto le cime più alte, cominciamo a scendere, Margherita ci dice che è doverosa una visita a “zi Peppe” il pino loricato simbolo del Pollino bruciato nel 1993 da alcuni imbecilli, ci andiamo e lo troviamo sepolto dalla neve. Scendendo passiamo nei pressi di una croce di legno, è la Domenica delle Palme, mi fermo qualche attimo e ringrazio il buon Dio per aver aiutato me e gli altri amici in questa difficile escursione . Raggiungo gli altri, c’è quasi allegria, la discesa sulla neve è sempre piacevole, ti permette qualche scorciatoia, in qualche tratto si va quasi di corsa ( Stephan è specialista a scegliere questi percorsi), si prende qualche scivolata , ma cadere sulla neve non fa male. Commentiamo la bella impresa della notte, per Luisa in particolare, è stata la prima volta sul massiccio del Pollino, la prima escursione notturna e soprattutto invernale, scendendo di quota si comincia a sentire il caldo. Il vento, il freddo della notte , la fatica, il cielo stellato, lo spettacolo delle montagne innevate, l’aurora, e l’alba, fanno già parte dei ricordi….

Alle 10.30 siamo ad Acqua Tremola, il tempo di cambiarci, a Terranova del Pollino una fermata al bar, per una birra o qualcosa di caldo, i saluti, l’arrivederci alla prossima escursione, la partenza per Matera.

Ringrazio Margherita e Franco per la scelta, non facile, di inserire per la prima volta in calendario una notturna sulla neve, e per l’organizzazione perfetta della stessa. Ringrazio Rocco, sempre instancabile per il contributo eccezionale che ha dato alla riuscita dell’escursione. Ringrazio inoltre i partecipanti, Gianni, Nicola ( altruista come sempre), Enzo, Luisa, Giovanni e i due giovanissimi Leandro e Tonio. Tutti, insieme al sottoscritto, con questa prima invernale notturna, in quest’anno particolare del decennale dell’associazione, abbiamo scritto una bella pagina della storia di Trekking Falco Naumanni.

Donato