27 Luglio 2009: Rifugio Tridentina

Non ci riuscirò mai!
Alzo lo sguardo. Da questo punto di vista la parete sembra quasi verticale.
Vedo il sentiero che procede a zig-zag.
Vedo il serpentone delle persone che lo percorrono.
E’ un bel colpo d’occhio.

Giovanna accanto a me decide di fermarsi con Luca e Sofia. E’ giusto.
Alessandro invece mi precede.
Decido! Sono arrivata fin qui.
Concentrati ……. passi piccoli …….. prendi il ritmo.
Sembra facile.
Il sentiero è una eterna scala di pietra, come quella dello Speikboden. Pietre dorate e argentate che al sole brillano bellissime. Ma io in questo momento le detesto!
Da subito il fiato è corto, i muscoli delle gambe si contraggono, il cuore accelera. Il sole è caldissimo, sento la pelle delle braccia bruciare. Un gruppo di ragazzi mi supera quasi di corsa…. li invidio.
Sono in crisi….. mi sono persa. La fatica mi distrae.
Impreco con me stessa, dovevo rimanere con il gruppo dei “lenti”.
Sono stanca….. mi sale alle labbra una frase che mi fa sorridere.
Franco mi guarda e dice “ma chi te lo fa fare!!! Eh!”.
Lo odio quando mi legge nel pensiero. “Torno indietro”
“NO” mi risponde “sei arrivata fin qui! Guarda manca poco.”
Ancora una volta ha ragione, sono a più di metà del sentiero.
Respira.
Prendi il ritmo.
Forza concentrati, devi farcela.
Parto.
Passi piccoli. Mi fermo. Conto. 1 2 3. Riparto.
Devi arrivare fino a quel gruppo di fiori gialli.
Respira. Vai.
Il signore davanti a me si è fermato. Fermati dopo di lui.
Devi arrivare fino a quel pezzo di ghiaccio che l’acqua ha scavato.
Forza ancora un po’.
La mia “roccia” mi aspetta.
Alzo lo sguardo. Vedo Eustacchio Deniro.
E’ in cima, a torso nudo alza le braccia per attirare l’attenzione.
La prendo come una incitazione rivolta a me.
D A I ora tutto di un fiato, non ti fermare, manca poco.
Leggo. Rifugio Tridentina 2441m.
CE L’HO FATTA!!!
Sono l’ultima. Strepitoso Alessandro, è arrivato prima di me. Eustacchio è in cima già da un’ora.
Ma non importa……. ce l’ho fatta!
Improvvisamente la fatica si dissolve, il battito del cuore diventa regolare.
Inspiro, l’aria è …. diversa.
Espiro e con l’aria butto fuori la stanchezza, l’incertezza.
Lo spettacolo è eccezionale. Vedo le cime che ci sovrastano, vedo i ghiacciai.
Cerco gli amici, sono tutti spaparanzati al sole.
Ci sdraiamo con gli altri.
Via gli scarponi, via i calzettoni.
Il sole è ancora caldissimo, ma non lo sento più.
Sotto una pioggia di caramelle (Gianni l’amico camperista le distribuisce così), tra un bicchiere di birra e un coro dei nostri vicini, ridiamo, scherziamo.
Una strana euforia ha invaso tutti.
E’ la consapevolezza di aver fatto una cosa, non eccezionale, ma che ci ha costretti a metterci in gioco.
E’ la sensazione di leggerezza che ti prende quando hai superato un test. Il test delle Dolomiti.
La foto di gruppo è diventata un rito scaramantico e propiziatorio per le escursioni future.
Prendiamo lo zaino. Ci prepariamo per la discesa. Sarà faticosa come la salita…. l’eterna scala di pietra.
E’ stata una bellissima giornata e io ho un motivo in più per ricordarla.
 
Margherita