Resoconto Escursione 20 maggio 2007

IL PATRIARCA
Il posto d’onore spetta naturalmente al patriarca dei pini loricati, a cui abbiamo fatto visita sul Pollinello. Dopo aver “scavalcato” il Pollino e attraversato una dolina (con acqua e neve ancora raccolte in una piccola pozza), cominciando a scendere in direzione del versante calabrese tra gli ultimi (e giovani) faggi, siamo arrivati in un angolo appartato dove un’anima antica vive da quasi mille anni, non ancora stanca del mondo.
“938 anni e non li dimostra”, precisa Donato. Pare che l’età del nostro amico sia stata calcolata recentemente mediante un carotaggio che ha consentito di contare gli anelli del tronco come le candeline su una torta di compleanno.
Uno dei più longevi al mondo? Adriano giustamente osserva che bisognerebbe indagare sulla longevità dei ben più numerosi pini loricati che vivono sui Balcani. Ma su Serra delle Ciavole sono stati localizzati individui stimati intorno agli 800 anni. Una stirpe venuta su mica male!

GLOBAL PEACE MEDITATION DAY
Quando in una mail ho ricevuto notizia dell’iniziativa partita dal Club di Budapest – di cui fanno parte il Dalai Lama, Mikhail Gorbachev, Desmond Tutu, Peter Gabriel ed altri nomi famosi – e dalla Laszlo Foundation, fondata dallo scienziato e candidato al Nobel Ervin Laszlo, che proponeva per il 20 maggio una giornata dedicata alla meditazione e alla preghiera nei vari angoli del Mondo per aiutare il nostro povero pianeta sconvolto da inquinamento e violenze con la consapevolezza armoniosa, mi è sembrato naturale proporre a mia volta ai trekker di partecipare all’evento.
Alcuni, ne sono convinto, già spontaneamente quando vanno in montagna meditano e dunque non hanno bisogno di alcun incoraggiamento (ma è più facile trovare una condizione meditativa isolandosi, la novità è farlo restando in gruppo). Altri hanno bisogno di tempo e dell’esempio per accorgersi di questa modalità differente ed appagante di approccio alla montagna.
Così al Colle Gaudolino ho informato tutti della notizia perché si potesse insieme, naturalmente scegliendo liberamente, camminare meditando, ponendosi in atteggiamento di ascolto mediante l’attivazione dei sensi in modo da stabilire una relazione armoniosa con quel che ci circonda.  Sentire con i piedi la terra e respirare il cielo con i polmoni. Se poi si prova ad “aprire” l’ascolto più in là, oltre il limite dei sensi, estendendolo via via a tutto il pianeta, forse è possibile “connettersi” con gli altri gruppi che stanno meditando. Ho spiegato che bisogna provare a mettere da parte per un po’ la razionalità che ci pone i suoi paletti insormontabili e sperimentare una dimensione nuova. Sono stato molto contento di osservare come tutti sono rimasti ad ascoltarmi.
Camminare sperimentando l’armonia con la Natura e con il luogo che si percorre aiuta anche a sentire meno la fatica e a trovare l’equilibrio giusto nel ritmo e nelle pause.
Non so quanto questa esperienza alla fine sia riuscita, ma mi sono accorto che il gruppo, pur numeroso, è stato spontaneamente disciplinato, ha evitato schiamazzi e di parlare ad alta voce, di disturbare i compagni, è rimasto abbastanza compatto, senza fughe né eccessivi rallentamenti e soprattutto l’ho visto spesso meravigliarsi della bellezza dei fiori, degli alberi, dei paesaggi, dei suoni e dei silenzi. Il silenzio si è percepito diffusamente sotto i lunghi rami del patriarca. Non è facile meditare se non si è abituati, ma ci abbiamo provato ed il risultato è stato incoraggiante. Grazie a tutti.

RANUNCOLI
Ranuncoli che si aprono tutti insieme al sole del primo mattino, racconta Giorgio Bocca, per un miracolo di cui solo i pastori o i partigiani possono accorgersi perché si levano presto per mettersi in cammino sulla montagna.
Lo abbiamo ascoltato dalla voce di Rosa circondati da una meraviglia che si è schiusa alla vista ed ha riempito di colori e di sorrisi gli occhi di noi camminatori, appena giunti sul Colle Gaudolino:
viole mammole gialle, viola e bianche; pratoline, ranuncoli, orchidee gialle e rosse.
Lungo la salita sul fianco del Pollino ci hanno accompagnato ciuffi celesti di nontiscordardime.
Sul piccolo piano dopo la salita del Pollino abbiamo poi ammirato:
la fritillaria tenella, che somiglia ad un tulipano, ma pendulo, dal colore violaceo maculato di giallo; lo zafferano maggiore, la scilla bifolia, il sempervivum, l’euforbia schiattarella (?).
Gli anemoni li abbiamo incontrati molto più in basso, all’ombra dei primi faggi appena lasciato Colle dell’Impiso.
Qualcuno mi ha detto di aver trovato le fragoline di bosco in una recente passeggiata in montagna.
Speravo di vedere il maggiociondolo sulla salitella che abbandona Colle dell’Impiso, ma è ancora troppo presto.
Adriano mi ha spiegato l’origine del nome del notiscordardime. Pare sia legato alla storia triste di una coppia, un uomo ed una donna, probabilmente austriaci. Mentre passeggiavano insieme lungo una sponda del Danubio, lei notò questi minuscoli e graziosi fiori elogiandone la bellezza. Lui volle raccoglierne qualcuno per fargliene dono, ma scivolò in acqua e prima di annegare si rivolse alla sua bella supplicandola: “Non ti scordar di me”. Molto meno romantico il nome latino, Myosotis ambigens, che tradotto significa “orecchie di topo”. Pare, infatti, che le foglioline della piantina presentino una peluria simile a quella delle orecchie del topo.

IL CORVO IMPERIALE
Sulla via del ritorno il richiamo del corvo imperiale ci ha fatti voltare per ammirare il suo volo planare. Quando poi è disceso, volando quasi radente il terreno, sembrava che fosse in coppia con la sua compagna, ma era solo la sua ombra.

LA GALLINA DALLE UOVA D’ORO
Succede anche che al Falco Naumanni, associazione con sede a Matera, si uniscano amici che provengono da altri paesi e province, così in questa splendida giornata abbiamo avuto con noi Vitantonio da Santeramo, Franco da Locorotondo, Mirella da Altamura, Titti da Ferrandina, Rocco da Montescaglioso, Vincenzo da Potenza. Vincenzo è originario, però, proprio di queste parti e per la precisione di San Lorenzo Bellizzi. Così ha voluto raccontarci una storia che narravano gli anziani del suo paese. Pare che da qualche parte intorno a questi monti e questi boschi esista una gallina dalle uova d’oro. Gli ho chiesto se mai qualcuno l’abbia trovata e mi ha risposto di non averne mai avuta notizia, tuttavia qualcuno, è certo, ha trovato delle monete d’oro. Pare, infatti, che alcuni pastori, nell’accendere un fuoco dentro un albero cavo, vi abbiano trovato delle monete d’oro, forse un tesoro nascosto in tempi lontani dai briganti.
Comunque di leggende legate alla gallina dalle uova d’oro ce ne sono tante e in tanti paesi. A partire da Esopo:

Un tale possedeva una bella gallina che faceva le uova d’oro. Pensando che avesse un mucchio d’oro nelle viscere, egli la uccise, e trovò che dentro era fatta come tutte le altre galline. Così, per la speranza di trovar la ricchezza tutta in una volta, restò privo anche del suo modesto provento.
Contentatevi di quello che avete e guardatevi dall’essere insaziabili.

CAVALLI AL VISITONE
Il Pollino non ha atteso che scendessimo dalle macchine per regalarci emozioni da far rimanere a bocca aperta. Un gruppo di cavalli pascolava liberamente al Visitone. Tra loro anche un puledrino. Alcuni erano distesi beatamente sul prato al sole da fare invidia.

RIFIUTI A SPEZZAVUMMOLO
La montagna ci regala tante cose belle che meriterebbe senz’altro un po’ più di rispetto. Francamente inaccettabili sono i rifiuti – buste di plastica di spazzatura e altro – sparpagliati intorno ai resti di un fuoco spento che ho visto a due passi da Spezzavummolo. Mi chiedo se lo facciano apposta o c’è ancora gente che non si renda conto del gesto di inciviltà che così compie.

IL RIFUGIO DI COLLE GAUDOLINO
L’anno scorso la vecchia capanna dei pastori è stata sostituita da un manufatto in legno nuovo, dotato di un grande camino. Una cosa buona l’Ente Parco l’ha fatta. L’ingresso è lasciato di proposito aperto a tutti perché chi ne abbia bisogno possa utilizzare il rifugio. Purché s’impari ad avere rispetto per le cose che appartengono a tutti. In Norvegia ed in altri paesi del Nord ho notizia dell’esistenza di rifugi incustoditi che possono essere utilizzati dagli escursionisti di passaggio, i quali pagano il costo della notte al coperto lasciando il denaro in un’apposita cassa, collocata in evidenza. Siamo molto lontani da quelle terre e da quei costumi.

ASSOCIAZIONE TREKKING CARLO PALUMBO
Al nostro arrivo a Colle Gaudolino c’era un autobus appena giunto dalla Calabria con tanti bambini in visita al parco. Sul sentiero del ritorno ci siamo imbattuti in un gruppo di escursionisti provenienti dal Cilento, che avevano appena raggiunto la vetta del Pollino e stavano rientrando anche loro. Uno scambio cordiale di informazioni e di battute per conoscersi e, chissà, magari organizzare qualcosa insieme.

UN ABETE BIANCO PER ADRIANO
Mai pago, sull’ultima radura prima di prendere il sentiero nella faggeta che porta infine al Colle dell’Impiso, Adriano ha lasciato il gruppo fermo in sosta e con un manipolo di “ammutinati” ha raggiunto un abete bianco che solingo svetta sulla faggeta a monte del sentiero.

TEMPI
Questa volta siamo partiti puntuali alle 7:00 da Matera e l’escursione è cominciata ancor prima che scoccassero le 10:00. Abbiamo potuto così procedere con calma, senza accelerazioni stroncafiato, godendoci il sole e il paesaggio un po’ più a lungo del solito. Alle 17:00 siamo tornati alle macchine.

MISURE
Lunghezza del percorso: 11 chilometri tra andata e ritorno. Dislivello totale: 450 metri circa.

COORDINATORI
Donato Casamassima e Stehpan Summerer, impeccabili per impegno e dedizione. Donato ha aggiunto la delicata sorpresa della lettura del miracolo dei ranuncoli nella cornice fiorita di Colle Gaudolino e Stephan puntualmente ha immortalato i momenti esteticamente più interessanti, ne sono certo, con la sua macchina fotografica.

PARTECIPANTI
Donato, Stephan, Cosimo, zio Giovanni,Vitantonio, Rosa, Piero Stano, Peppe Pentassuglia, Franco Oliva, Rocco Oliva, Adriano Castelmezzano, Massimiliano, Nunzia, Danilo, Giuseppe Viggiani, Nicola Giordano, Angelo, Vincenzo, Emanuele, Enzo Carella, Santino  Lomurno, Gabriella, Biagio, Michele, Marisa, Maria Teresa, Pietro, Vincenzo  Armentano, Mirella, Michele, Franco Rizzi, Eustacchio “Senzac’l’bbr”, Massimo Armento

dove il corvo corteggia la sua ombra
i ranuncoli raccontano di miracoli
e la pace stende i suoi antichi rami
sulla fronte inquieta di ciascuno